Narrazione delle etichette d'arte

La Narrazione delle Etichette d'Arte

Il percorso che ha condotto alla elaborazione delle etichette MIRVITA si fonda sulla pura sensibilità creativa, sulla rappresentazione non-oggettiva di ispirazione suprematista.

I paradigmi di Kasimir Malevich sulle geometrie asimmetriche, gli spigoli di luce, il dinamismo, la spazialità cosmica divengono metafore e strumento di una realtà che non deve fermarsi ad una superficiale osservazione. L’osservatore è spinto e stimolato a penetrare la realtà statica delle cose osservandone la bellezza delle forme, contemplando il gioco degli intrecci che di volta in volta sono cangianti e si fondono tra essi.
Il segno, la trama, i colori delle etichette, i nomi dei vini prodotti si fondono in un concetto alto e rinnovato di Bellezza, in una Totalità Cosmica Armonica. 

Le etichette esprimono lo stato di identità e l’equilibrio fra soggetto ed oggetto, ridotti ugualmente al “grado zero”. Esse esprimono l’essenza della poetica del Suprematismo : identità di idea e percezione emozionale, dimensione spaziale, dinamismo e astrazione .
Si tratta di una danza dell’anima che ha forgiato una rivoluzione della comunicazione dell’Arte enologica proiettata nel XXI secolo.

L’etichetta si sviluppa intorno al concetto di asimmetria dinamica e spaziale attraverso la figura del rombo.

Al suo interno si fondono perfettamente in un unicum armonico triangoli che danno luogo ad

esagoni e parallelepipedi. 

Tutte le geometrie presenti in etichetta, congiuntamente a piccole variazioni di colore, permettono all’osservatore una lettura differenziata a seconda del punto di vista che si assume.

Si tratta di un elemento ricorrente nel percorso narrativo.

Chiancabianca esprime la civilizzazione millenaria del nostro territorio. Nel dialetto locale la parola “ chianc” significa “ pietra”.

E di pietra bianca sono lastricate le strade ed i marciapiedi delle nostre città così come di pietra bianca della Murgia sono forgiati i portali delle case.

L’etichetta è un omaggio al manifesto suprematista di Kazimir Malevich del 1915, rispetto al quale si introduce, nella visione integrata di insieme dell’opera, la sagoma quadrangolare asimmetrica di MIRVITA Opificium ArteVino.

Si crea un legame strutturale tra il movimento artistico di ispirazione e la sua materializzazione nella realtà produttiva di MIRVITA.

Percezione cromatica, percezione geometrica, percezione spazialo-emozionale e Natura si fondono in un unicum identitario fra passato, presente e futuro.

 Fonte di ispirazione il quadro “Suprematism “ ,1915

L’etichetta esprime la dimensione infinito con incastonata nel centro, la semplificazione geometrica della vela dellabottaia con al centro il quadrato nero di Malevich.

In orizzontale è possibile leggere il segno dell’infino mentre in verticale il numero 8, quanti sono i pianeti che sorreggono il nostro Universo e numero magico di Castel del Monte

La vela della bottaia riprende la volta a vela della cripta di San Nicola .

Santalojaè lo storico soprannome della famiglia Di Gaetano,

E’ forse il vino che meglio mette in evidenza la ricerca di un legame con il passato, è il moscato vinificato secco ‘come lo faceva il nonno’, il “ vino dei preti

L’etichetta è una interpretazione della proiezione spaziale rappresentata dal buco nero concentrata all’interno di un elemento tipico della cultura territoriale pugliese.

La ruota del carro, spogliata del mozzo come punto di equilibrio del mezzo meccanico dove convergono tutti i raggi fondamentali a garantire il funzionamento di uno strumento che ha rivoluzionato le dinamiche produttive agricole.


La percezione dell’infinito, dell’outerspace è centrale nella narrazione del percorso creativo.

Boamundus è un omaggio a Boemondo I d’Altavilla

( San Marco Argentano, tra il 1051 e il 1058 – Bari 7 marzo 1111), l’eroe della prima Crociata,

sepolto nel mausoleo presso la Cattedrale primaziale di San Sabino a Canosa di Puglia.

L’etichetta è la sintesi della poliedricidità e del dinamismo del vino e dell’animo umano.

Anche qui la profondità spaziale -espressa con il vortice cromatico – vuole rappresentare una porta di accesso all’Universo dell’animo umano.


Si riscontrano segni maleviciani con la menzione Castel del Monte DOP Rosso posta in obliquo e integrata con la ruota dinamica, quasi a voler disegnare quel motivo geometrico-cromatico tipico del pensiero suprematista.

Fonte di ispirazione sono stati anche gli studi dei mosaici cosmateschi rivisitati con il linguaggio suprematista.

L’etichetta rappresenta il ciclo di vita dell’uomo che parte dal basso con delle sfumature cromatiche più scure che richiamano la ‘terra’, e va evolvendosi verso le tonalità che maggiormente richiamano i colori del cielo’.

La natura dell’uomo che nasce dalla terra e si eleva nel corso della vita sino all’extraterreno, ha l’obiettivo di riproporre in chiave suprematista l’evoluzione dell’uomo dalla terra al cielo, elemento ripetutamente evidenziato da Malevich nelle sue opere.


Altra chiave di lettura suprematista si può ricercare nell’evoluzione delle ombre e della visione prospettica. La geometricità e la spazialità sono elementi ricorrenti e complementari anche in questo caso al fattore colore.

Fonte di ispirazione il quadro di Malevich “ Cavalleria rossa “ ( realizzato tra il 1928 e il 1932)

Contemporanea e più raffinate della creatività di Malevich: il quadrato nero, “la dimensione zero dell’Arte Contemporanea”.

c’è l’arte come fonte d’ispirazione prima, la percezione sensoriale attivata in sede di degustazione dal risultato della produzione aziendale e la percezione identitaria della cantina veicolata attraverso il quadrangolo asimmetrico che è la rappresentazione stilizzata della cantina stessa nonché la summa e la sintesi del progetto Mirvita Opificium ArteVino.

Simbolo di proiezione verso la terza dimensione, in questa etichetta l’opera di Malevich si integra perfettamente con la sagoma di MIRVITA Opificium ArteVino           ( sagoma che con grande sorpresa si ritrova in un altro quadro di Malevic, Woman with pails del 1913) e apre uno scenario che è la sintesi del progetto: creare una realtà in cui la percezione del singolo possa essere stimolata da una serie di variabili in maniera congiunta: 


Se dovesse tracciarsi una forte analogia con la storia della vita di Kazimir Malevich possiamo paragonare questa etichetta all’eredità lasciata dallo stesso Malevich al mondo: Aetas Novavuole essere lo strumento attraverso il quale rilanciare a Vita Nuova i nuovi paradigmi dell’Arte e della Scienza e urlare al mondo come la Puglia Sveva di Federico II, Castel del Monte opera proto-suprematista e culla della civilizzazione

ripropone quei valori di Umanesimo del Medio Evo proiettandoli nell’Era Cosmica e digitale del XXI secolo.

Il “TRITTICO AETAS NOVA”

La narrazione delle etichette si completa con il TRITTICO AETAS NOVA.


Mentre Kasimir Severinovich Malevich presentava il 6 novembre 1915 a Mosca, in occasione di una mostra di artigianato, tre dei suoi quadri suprematisti – successivamente ripresentati a dicembre nel corso della mostra 0.10 a San Pietroburgo –Albert Einstein il 4, l’11, il 18 e il 25 novembre 1915 consegnava a Berlino alla Accademia prussiana delle Scienze i suoi quattro lavori scientifici sulla Teoria Generale della Relatività.

A distanza di un secolo, la Teoria della relativitàrimane la più completa teoria della gravità. A distanza di un secolo ilSuprematismo rimane la più completa e radicale visione dell’arte contemporanea ancora da esplorare ora che molto del lavoro teorico di Malevic, i suoi appunti, potranno essere consultati presso lo Stedelijk Museum of Modern Art di Amsterdam.

Il 2 dicembre 2015 la European Space Agency lanciò nello spazio la sonda Lisa Pathfinder dando così un ulteriore impulso alla ricerca operativa per riuscire a captare le onde gravitazionali.

L’11 febbraio 2016 la comunità scientifica internazionale annuncia l’avvenuta osservazione delle onde gravitazionali ipotizzate da Albert Einstein (vediObservation of Gravitational Waves from Binary Black Hole Merger pubblicato il 12 febbraio 2016 su PHYSICAL REVIEW LETTERS, American Phisycal Society).

Si tratta di una consapevole combinazione di intuizione multidisciplinare, penetrazione filosofica e visione del futuro che vede i percorsi di ricerca citati “fondersi “nella dimensione dell’Opificium Arte Vino.

La sintesi di tale percorso creativo la possiamo ritrovare nel seguente trittico di etichette

che rendono all’unisono omaggio a K. Malevich e Albert Einstein

ETAS NOVA ( URLO) = NUOVA VITA, riferito al vitigno Nero di Troia che torna a nuova vita ma anche a MIRVITA Opificium ArteVino, la “dimensione zero” dell’Arte Enologica proiettata nel XXI ° secolo
ETAS NOVA ( etichetta creata per il centenario della nascita del Suprematismo) = NUOVO INIZIO, il « quadrato nero », la « dimensione zero » dell’arte contemporanea

ETAS NOVA ( etichetta creata per il centenario della Teoria della Relatività) = NUOVA ERA, la dimensione spazio-tempo cosmica di Albert Einstein.

Il viaggio creativo attraverso le etichette MIRVITA continuerà verso nuove scoperte, nuove frontiere dell’Universo Umano. Seguiteci!